L’Emilia Romagna è per difesa civile, non armata e nonviolenta

Approvata dall’Assemblea legislativa regionale la risoluzione di adesione alla campagna “Un’altra difesa è possibile”

Dopo l’attivazione di decine di comitati nei borghi e nelle città emiliane e romagnole, di centinaia di banchetti e inziative pubbliche, di alcune migliaia di firme raccolte (in questo momento in fase di conteggio e di registrazione), di una dozzina di mozioni di sostegno approvate nei Consigli comunali (prevalentemente dell’area reggiana) e delle tante firme di Sindaci anche di importanti capoluoghi di provincia, come Ferrara, Piacenza e Reggio Emilia, il Comitato regionale per la campagna “Un’altra difesa è possibile” esprime grande soddisfazione per l’approvazione della risoluzione dell’Assemblea legislativa regionale di adesione alla Campagna.

La risoluzione – che ha visto come primo firmatario il consigliere Yuri Torri di SEL ed è stata approvata nella seduta del 5 maggio con i voti favorevoli di SEL, PD e M5S – dopo il richiamo agli artt. 11 e 52 della Costituzione italiana (e le relative sentenze della Corte costituzionale) e il riferimento alle Leggi regionali sulla Cooperazione e la Pace (12/2002) e sul Servizio civile regionale (20/2003) impegna la Giunta regionale ad aderire alla Campagna “Un’altra difesa possibile”, a pubblicizzarla attraverso gli strumenti regionali ed a sollecitare una discussione anche in ambito europeo sul tema. Tenuto conto – come è specificato nel testo approvato – che la difesa della Patria è in primo luogo difesa dei diritti fondamentali come la vita, il lavoro, l’ambiente, i diritti civili e sociali, la dignità e la pace e la Campagna vuole muovere “un passo in avanti” per il disarmo e la difesa civile.

“Si tratta di un fatto politicamente molto rilevante” – commenta Pasquale Pugliese, coordinatore regionale della campagna e segretario nazionale del Movimento Nonviolento – “perché la Regione Emilia Romagna è la prima che si esprime favorevolmente sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la difesa civile, non armata e nonviolenta, ossia per lo spostamento di risorse dalla difesa militare, che risucchia enormi investimenti nella preparazione delle guerre che generano terrorismi e profughi, al servizio civile quale strumento di difesa dei diritti civili e sociali ed ai corpi civili di pace quale strumento di intervento disarmato nei conflitti. Un ottimo viatico per il Parlamento quando la proposta di Legge passerà in mano a deputati e senatori: i parlamentari regionali non potranno non tenerne conto!”

Comitato regionale ER per la campagna “Un’altra difesa è possibile”

 

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